TERAMO – E’ un’ipotesi di istigazione al suicidio quella con cui il sostituto procuratore Enrica Medori ha aperto un fascicolo giudiziario e disposto l’autopsia sulla salma di Simona Viceconte, la madre 45enne che ieri pomeriggio si è tolta la vita nella sua abitazione a Teramo, come aveva fatto la sorella campionessa italiana di atletica esattamente un anno fa a Torino. E’ presumibile che il magistrato che indaga sul caso, nel disporre un atto irripetibile, voglia individuare attraverso il lavoro peritale, eventuali elementi fisici o clinici che possano aver indotto la donna a togliersi la vita. Così come importante potrebbe risultare l’eventuale individuazione di patologie maligne, altro elemento che accomunerebbe le due sorelle nella tragica decisione di togliersi la vita. L’esame autoptico sarà affidato ed eseguito probabilmente domani. Il lavoro degli investigatori ha portato a rinvenire un biglietto di commiato, indirizzato alle due figlie minorenni dalla donna. Il corpo ormai senza vita è stato ritrovato, nel primo pomeriggio di ieri, nel sottoscala del condominio: la vittima si è impiccata con un foulard stretto alla ringhiera della scalinata. Un anno fa, il 10 febbraio 2019, la sorella Maura Viceconte, primatista italiana dei 10mila metri e azzurra all’Olimpiade di Sydney 2000, aveva scelto di togliersi la vita con le stesse modalità.
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